Crimini nazisti in Italia nel periodo 1943-45 e mancata giustizia per le vittime. Conferenza di Lido Lazzerini
Abbiamo raccolto con molto piacere l’invito di Lido alla sua conferenza.
In un caldo pomeriggio di inizio estate Massimo, Biagio e Luigi sono andati in rappresentanza del gruppo.
Lido parla con passione, rabbia, quasi ringhiando.
Ce la sbatte in faccia, la sua sete di giustizia, il suo sdegno e ne ha ben donde.
Lui, bambino di quattro anni che si vede massacrare la mamma davanti agli occhi e che si salva per miracolo.
Lui che ha dedicato la sua vita per ottenere una giustizia che forse non otterrà mai in termini di risarcimento, ma che ci regala più di un insegnamento.
Uno su tutti: combattere per i propri diritti senza paure, senza condizioni, senza compromessi.
Il suo modo di lottare è un innegabile esempio per tutti noi.
Lido ci mette in guardia dalle derive estremiste che stanno prendendo piede, ci induce a non cedere di un centimetro, ad informarsi, a partecipare.
Considera un errore l’amnistia Togliatti, denuncia una giustizia di facciata, racconta la storia dando merito non solo ai partigiani, ma anche alle vittime, e tra queste anche quelle tra gli internati militari italiani, senza i quali la lotta partigiana forse non avrebbe sortito gli stessi effetti.
Ci dice che la Giornata della Memoria non è soltanto quella dei milioni di vittime ebree, e non lesina riferimenti all’attualità, sono tanti gli argomenti scomodi che tocca Lido.
Lui stesso è scomodo. Ma a noi piace così.


