Trassilico Experience 05 Ottobre 2024
Siamo saliti a Trassilico carichi di entusiasmo e gioia, a cui facevano da contrappasso un po’ di apprensione e preoccupazione; sebbene avessimo programmato tutto nei minimi particolari eravamo consci che “l’imprevisto” è sempre dietro l’angolo.
Arrivati in paese siamo stati accolti dalle solite facce amiche e dalle voci allegre; dall’atmosfera rilassata che là si respira abbiamo capito che anche se fosse andato tutto nel peggiore dei modi possibile nessuno ne avrebbe fatto una colpa.
Ma proprio per questo volevamo fare bene.
Abbiamo passato un po’ di tempo ad allestire il teatrino e a fare qualche prova ed è stato proprio in quel momento che è cominciata una serie di inconvenienti: il video proiettore non aveva il telecomando (mai più rinvenuto) e non riuscivamo a connetterlo al computer.
Ephraim, l’unico informatizzato del gruppo, quel giorno aveva pensato bene di rovesciarsi l’acqua bollente della pasta sui piedi scalzi, ustionandosi in maniera abbastanza seria.
Le persone cominciavano a venire con largo anticipo, non potevamo più dare forfait e neanche lo volevamo.
E pensare che nei giorni precedenti avevamo provato più e più volte ed era andato tutto così bene!
Alla fine coartiamo Ephraim: “Soffrirai dopo, adesso vieni a far partire il video proiettore!”
Lo vediamo arrivare con i piedi fasciati stile soldato della ritirata in Russia, con un’andatura tipo Frankenstein e lo sguardo identico alla madre della corazzata Potemkin di fantozziana memoria.
Il resto della banda, ormai in preda al panico, oltre a disinteressarsi completamente dell’aspirante invalido, gli inveiva contro lanciandogli una sequela di improperi per la lentezza con cui era arrivato (a piedi, tra l’altro).
Ephraim alla fine fa il miracolo giusto in tempo per partire all’orario prefissato. Ephraim santo subito, gridava la ghenga che ora aveva ritrovato un briciolo di compassione.
Buio in sala. Parte il video, con la voce di Romina che canta una canzone trassilichina.
Ripresa aerea del paese, partono i primi commenti a scena aperta: “bellooo!!!”
La nostra preoccupazione era che il video fosse troppo lungo, che annoiasse, ma sentiamo ridere, commentare, addirittura qualcuno canta una canzone della befana che noi avevamo trovato su un libro di Italo Pierotti mentre sta andando in onda.
“Quella canzone erano almeno trent’anni che non la sentivo – ci racconta Manuela (trassilichina doc) non senza emozione a fine proiezione – me la cantava sempre mia nonna!
L’applauso finale, lungo e sentito, le facce sorridenti, le strette di mano, tutto ciò ci ha commosso ed è stato il nostro più grande premio.
Cari Trassilichini, Vi vogliamo bene!